Per oltre quarant’anni, la scrittura della storia nei paesi dell’Europa orientaleè stata fortemente condizionata dagli imperativi ideologici e propagandisticidei regimi comunisti. La storia, più di ogni altra disciplina umanistica, offrivagiustifi cazioni, e quindi legittimità, al potere. Indagare il rapporto tra storia epotere in questo ambito signifi ca tanto addentrarsi nella storia dei socialismireali e dei loro obiettivi – strategie, tattiche, tra rotture con il passato e continuità– quanto approfondire il rapporto che storici ed istituzioni di ricercaintrattenevano con la politica.I saggi presentati in questo volume si concentrano su alcuni aspetti cruciali delrapporto tra Clio e dittature comuniste, dal signifi cato del mestiere di storicoall’interno di realtà che spingevano a cercare accomodamenti e compromessicon il regime – pena la marginalizzazione o la persecuzione –, all’analisidell’interazione delle storiografi e e della loro evoluzione in relazione ai rispettivicontesti istituzionali, all’uso pubblico della storia e dei miti storici da partedei regimi comunisti.